venerdì 12 aprile 2013

L'Etiopia e la rivoluzione verde di bambù A forte rischio di «land grabbing»

L'Etiopia e la rivoluzione verde di bambù
A forte rischio di «land grabbing»



Una risorsa sostenibile, ideale per aiutare lo sviluppo industriale e commerciale eco-compatibile


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SFRUTTAMENTO DEL SUOLO - L’utilizzazione delle foreste di bambù rientra infatti nella delicata e drammatica questione dello sfruttamento del suolo – che anche nel caso delle canne può diventare insostenibile, come succede in alcuni Paesi asiatici - e potenzialmente del land grabbing. La crescente domanda globale di cibo e biocarburanti sprona la deforestazione selvaggia e le conseguenti emissioni che alimentano il cambiamento climatico. L’Unione europea «importa» 1.250.050 chilometri quadrati di terreno agricolo per i suoi fabbisogni.

LAND GRABBING
 - E alcuni Paesi ricchi e senza scrupoli acquistano e affittano a prezzi irrisori la terra di quelli poveri, che cedono il proprio suolo senza alcuna tutela ambientale e sociale in contropartita. Ma solo sfruttamento. L’Etiopia ha uno dei più alti tassi di deforestazione del continente, ma si sta impegnando a invertire la rotta: nell’ultima decade le foreste (che un tempo ricoprivano il 40% del Paese) sono passate dal tre al 7%. Ha inoltre proibito l’uso di legname per il carbone venduto al dettaglio come combustibile. I piccoli produttori locali, che per ora operano solo per un modesto mercato interno, ripongono le speranze nei nuovi piani governativi. E non solo loro.


http://www.corriere.it/scienze/13_aprile_12/etiopia-rivoluzione-bambu_7d1a0316-a2b4-11e2-b92e-cf915efd17c3.shtml

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